Bologna, 20 giu. – “Mi chiamo Ibra Jobe, sono gambiano e ho 18 anni. Ero minorenne quando sono arrivato in Italia”. Ibra è uno dei tantissimi ragazzi partiti soli alla ricerca di un futuro migliore, ha attraversato il deserto, la Libia, il mare e infine è sbarcato in Sicilia, a Pozzallo. A Bologna c’è arrivato su consiglio di un amico, e qui ha finalmente potuto ricominciare a studiare, iscrivendosi a una scuola serale per operatori edili: “È stata un’esperienza molto importante, nel bene e nel male”, racconta. Superato qualche problema di incomprensione iniziale tra ragazzi italiani e stranieri, principalmente dovuto all’ostacolo linguistico, alla fine la classe è diventata una famiglia. Ora Ibra vorrebbe lavorare nel settore dell’edilizia e, dopo aver messo da parte qualche soldo, gli piacerebbe iscriversi all’Università e ricominciare a studiare.
A lungo termine, però, spera di poter tornare in Gambia. “Mi piacerebbe tornare a casa dalla mia famiglia, dalla mia gente. Ora più di prima conosco la bellezza di casa. Vorrei comunque visitare altri Paesi, perché mi piace molto viaggiare”. Ora Ibra è regolare, ha ottenuto i documenti dopo aver fatto richiesta d’asilo, ma nonostante tutto dice di aver “paura, perché le cose stanno cambiando”, spiega. Quell’odio che prova sulla sua pelle è, secondo Ibra, frutto d’ignoranza, di chiusura mentale: “C’è bisogno di cambiare alcune cose per capire che siamo tutti uguali e ognuno può andare dove desidera in questo mondo. È successo tanti anni fa, ora viaggiamo anche noi. Se sei in un posto tranquillo, senza povertà, guerra o corruzione, rimani lì. Ma se non è un posto sicuro per te, devi andare via per forza”.
Ibra fa parte della redazione di Radio AltaFrequenza, una web radio multiculturale e partecipata da giovani migranti: rifugiati, richiedenti asilo, minori non accompagnati, ragazzi e ragazze di seconda generazione. Le loro origini sono le più svariate, c’è chi viene dal Senegal, chi dal Pakistan o dal Camerun, ma ci sono anche tanti ragazzi italiani che fanno parte del progetto. “La bellezza della radio – racconta – è che siamo tutti venuti da diversi posti, facciamo sentire alla gente quello che gli stranieri pensano e come vogliono vivere qua. È un’occasione per esprimersi, perché senza esprimersi si vive male”. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Radio AltaFrequenza organizza un’occasione di incontro in Montagnola, “RadioAttivi! La contaminazione che fa bene”, per venerdì 21 giugno, un “evento propulsivo, energico e vitale che rompa lo stigma del pregiudizio, della discriminazione e del razzismo”.
2019.06.20 - Italia-Italie
Italia-Italie è il programma che vi racconta le tante culture e comunità che compongono il tessuto sociale italiano, per dare voce a chi l’Italia la fa ogni giorno. In versione estiva, in onda tutti i martedì e i giovedì dalle 11.30 sulle frequenze di Radio Città del Capo (a Bologna Fm 94.700 e 96.250), in streaming online e tramite l’app TuneIn.
Comentarios